Mi chiamo Clara, ho 22 anni, studio Giurisprudenza e faccio la Nipote in affitto a Milano, la mia città.
Sono ormai 6 mesi che aiuto le signore e i signori che mi contattano per i motivi più disparati, ma la vicenda che mi rimarrà per sempre nel cuore è quella della signora Maria.
Maria è una vispa signora di 88 anni e abita da una vita ad Isola, a Milano. È la memoria storica del quartiere e quando vai da lei la trovi spesso sul balcone a bere il caffè mentre osserva la vita che scorre.
“Laggiù c’era una volta una macelleria”, mi dice indicando un negozio all’incrocio, “ma io non potevo andarci perché il macellaio mi faceva il filo e mio marito era gelosissimo” conclude ridendo.
È una miniera di aneddoti e storie e ci metto almeno 20 minuti per far tornare la conversazione su di me. “Insomma, Maria”, le chiedo, “perché mi hai fatto chiamare? come posso aiutarti?”.
“Giusto!”, risponde lei come risvegliata da un sogno, “devi insegnarmi tutto quello che devo sapere sul cellulare. Io non so niente e mio figlio mi rimprovera sempre che non riesce a chiamarmi quando sono fuori casa”.
Sorrido e la tranquillizzo, vista la sua vitalità ed arguzia sono certa che potrà imparare tutto ciò che le serve in un paio di lezioni.
“Molto bene”, mi dice contenta, “allora cominciamo!” e si siede al tavolo con penna e quaderno.
“Aspetta un attimo, Maria”, la fermo, “non pensi che manchi qualcosa?”
“Che cosa?” chiede guardandosi attorno.
“Il telefono!”, le rispondo ridendo, “dov’è il tuo cellulare?”
“Ah”, mi fa, “ma io mica ce l’ho un cellulare!”
Rimango sbalordita e Maria deve accorgersene perché poi subito mi dice “Non voglio andarlo a comprare da sola che quelli mi fregano”.
Cinque minuti dopo ci stiamo già muovendo. Siamo in strada alla ricerca di un negozio di telefonia.
“Ne conosco almeno 3 in zona”, mi dice vantandosi, “ti porto da quelli che ha suggerito mio figlio”.
Si muove svelta tra quelle vie che conosce da una vita, a dispetto dell’età e del bastone, e in poco tempo arriviamo al negozio prescelto.
Entriamo e tutti la salutano per nome, intuisco che non deve essere la prima volta che si fa vedere da queste parti.
“Signora Maria”, la accoglie cordialmente una commessa, “come possiamo aiutarla oggi?”
Maria non ci pensa due volte e mi prende sottobraccio. “Sono qui con mia nipote”, replica, “che mi aiuterà a scegliere un cellulare”.
“Questa è un’ottima notizia!” dice la commessa guardandomi, “la signora Maria ha già visto tutti i nostri modelli più e più volte”.
Do alla commessa i requisiti fondamentali del cellulare che cerchiamo e lei ci presenta 3 opzioni, tutte valide e nella stessa fascia di prezzo.
“Questi vanno tutti bene”, dico a Maria, “puoi scegliere quello che ti piace di più”.
Li osserva con attenzione tutti, senza toccarli. Poi ne prende in mano uno e chiede “questa è una buona scelta?” chiede con tono incerto.
“È perfetto, è quello che avrei scelto anche io” le dico mentre va alla cassa a pagare.
“Ora non mi manca veramente niente”, mi dice prendendomi sottobraccio.
“Beh, dobbiamo anche farti fare una scheda”, le rispondo, “altrimenti come fai a chiamare tuo figlio?”
Dal suo sguardo capisco che non sa di cosa sto parlando.
“Ma non ti preoccupare”, la rassicuro, “oggi facciamo tutto” e procediamo verso l’uscita.
Mentre torniamo a casa, con passo più lento di quando siamo uscite, le chiedo “Maria, ma toglimi una curiosità, come hai scelto il telefono?”
“È stato facile”, mi risponde, “era l’unico con un bel colore”.